martedì 5 novembre 2013

Books, Chocolate and...Friends! Hunger Games di Suzanne Collins (dal capitolo 15 al capitolo 21)


Benvenuti, signori e signore, al terzo appuntamento di questo gruppo di lettura organizzato da Murimu e che ci vede impegnati nella lettura di Hunger Games, primo capitolo dell'omonima saga scritta da Suzanne Collins. Oggi il mio blog ha l'onore di ospitare tutto il gruppo di lettura, che questa settimana si è dedicato ai capitoli 15-21; devo ammettere che, nonostante io abbia già letto tutti e tre i capitoli della saga, e abbia anche visto il film ispirato a questo libro, sono incredibilmente sorpresa nello scoprirmi emozionata come se non conoscessi la trama. Adoro questa saga, per questo sono stata ben felice di partecipare al gruppo di lettura: scambiare opinioni e pareri su letture comuni con persone che hanno i propri stessi interessi, infatti, è proprio il motivo che mi ha spinta a creare questo blog. Prima di lasciarvi alla trama di questi sette capitoli vi ricordo che potete leggere le recensioni delle settimane precedenti sul blog di Murimu (dal capitolo 1 al capitolo 7) e su quello di Ilaria (dal capitolo 8 al capitolo 14).

La trama: Katniss, dopo due giorni, si riprende dalle punture degli aghi inseguitori, che l'hanno fatta piombare in un limbo in cui incubi e realtà si sono mescolati in maniera inscindibile. Ora ha un'arma (arco e frecce), un'alleata (la piccola Rue del Distretto 11) e, soprattutto, un piano per mettere in difficoltà i Favoriti: distruggere la loro scorta di cibo. Così, mentre Rue attira il gruppo dei Favoriti lontani dalla piramide di cibo, Katniss si occupa di far saltare tutto in aria; comprende infatti, anche grazie all'inconsapevole aiuto di Faccia di Volpe, che le mine posizionate attorno alle pedane da cui risalgono i tributi per raggiungere l'arena sono state dissotterrate e nuovamente posizionate attorno alle scorte di cibo. Bastano tre frecce, e il vantaggio dato dall'abbondanza di cibo dei Favoriti salta in aria, ma a caro prezzo: l'orecchio sinistro della ragazza, quello che era rivolto verso l'esplosione, sanguina e non trasmette alcun rumore. Katniss è sorda, mentre i Favoriti furenti sono pronti per la battuta di caccia: vogliono vendetta.
Dopo aver trascorso la notte raggomitolata sotto ad alcuni cespugli, è il momento per la ragazza di riunirsi alla sua alleata. Raggiunge quindi il punto d'incontro prestabilito, ma scopre che Rue non è lì, e a nulla vale attenderla; preoccupata, Katniss si dirige verso il luogo del terzo fuoco che la piccola avrebbe dovuto accendere, trovando il cumulo di rami ancora intatti. Comprende dunque che qualcosa, o qualcuno, ha impedito a Rue di raggiungere quella terza pira, e rassicurata dall'assenza di colpi di cannone si mette sulle tracce dell'alleata; non passa molto tempo che un urlo attira l'attenzione della giovane, che tuttavia ha solo il tempo di vedere la bambina per l'ultima volta prima che il tributo del Distretto 1 la trafigga con la sua lancia all'altezza dello stomaco. Katniss uccide repentinamente il ragazzino, per poi esaudire l'ultima richiesta di Rue, che spira fra le sue braccia cullata dal canto della ragazza. Ed è in questo momento che accade qualcosa di mai visto all'interno degli Hunger Games: prima che l'hovercraft raccolga il corpo della bambina, infatti, Katniss lo orna con dei fiori delicati e le rivolge il saluto tipico del suo distretto -le tre dita premute sulle labbra-. In seguito a ciò, il Distretto 11 la omaggia con un piccolo panino caldo, altro evento rivoluzionario all'interno dei Giochi della Fame. Mentalmente distrutta dalla morte di Rue, Katniss riesce ad andare avanti solo grazie a due pensieri: la promessa fatta a Prim, ovvero quella di vincere i giochi, e il desiderio di vendetta.
Ma gli Strateghi modificano improvvisamente il regolamento: in questa settantaquattresima edizione degli Hunger Games potranno esserci due vincitori, purché provengano dallo stesso Distretto; questo riaccendo in Katniss la speranza, e subito la giovane si mette sulle tracce di Peeta, comprendendo che il comportamento del suo compagno è stato sempre volto a mantenere viva la storia degli Sfortunati Innamorati del Distretto 12. Dopo una lunga ricerca, i due compagni si ritrovano. Peeta è ferito gravemente a una gamba, e nonostante tutti gli sforzi di Katniss il suo sangue comincia ad avvelenarsi. Mossa ora non solo dalla necessità di recitare la parte della Ragazza Innamorata, che porta al primo bacio fra Katniss e Peeta, ma anche dal desiderio reale di salvare il suo compagno di Distretto, Katniss decide di prendere parte al festino organizzato dagli Strateghi nei pressi della Cornucopia: ciascun partecipante degli Hunger Games, infatti, necessita di qualcosa che potrà ottenere solo partecipando a questa iniziativa, organizzata ovviamente dagli Strateghi nella speranza che si verifichi un bagno di sangue. La Ragazza di Fuoco, ignorando le rimostranze di Peeta, a cui somministra un potente sonnifero recapitatole proprio da Haymitch, si reca dunque sul luogo del festino, pronta a rischiare il tutto per tutto per afferrare il piccolo zainetto arancione contrassegnato dal numero del suo Distretto.
La prima a scattare è Faccia di Volpe che, scaltra come sempre, si lancia in corsa verso il tavolo con gli zaini, afferra il proprio e torna a fuggire verso la foresta. Arriva quindi il turno di Katniss, che tuttavia viene immediatamente attaccata da Clove, la ragazza del Distretto 2, abile lanciatrice di coltelli; quest'ultima prende presto il sopravvento su Katniss, e sta per ucciderla quando interviene Thresh, il ragazzo del Distretto 11. Furioso con Clove, credendo che sia stata lei ad uccidere la piccola Rue, la uccide senza esitazione colpendola con un sasso contro la testa, e risparmia invece Katniss; dalle parole della ragazza, infatti, ha capito che lei e Rue erano alleate e dunque in quel modo si sente di aver saldato il suo debito. Thresh prende il proprio zaino e quello destinato al Distretto 2, quindi fugge prima che Cato riesca a raggiungere la Cornucopia. Anche Katniss fugge, ferita e sanguinante dopo la lotta con Clove, temendo di essere braccata dall'altro tributo del Distretto 2 che, senza alcun dubbio, vorrà vendicarsi per la morte della compagna. La ragazza riesce tuttavia a tornare nella piccola grotta in cui ha lasciato Peeta e somministra al compagno il medicinale contenuto nello zainetto prima di perdere i sensi, spossata.

Commenti vari&eventuali: il primo commento che mi verrebbe da fare è "Mamma mia, cosa non sono questi capitoli!". Eh sì perché in queste cento pagine, circa, entiamo nel vivo della fase finale degli Hunger Games, una delle fasi più violente e spietate di tutti i Giochi. I tributi sono pochi, stremati, feriti, ma agli Strateghi serve comunque un po' di spettacolo: ecco la reale funzione dei festini che organizzano. Non si tratta di aiuti concreti ai tributi, quanto piuttosto di esche con cui sperano di attirare tutti i concorrenti nella stessa zona dell'arena, consci che si svolgerà l'ennesimo bagno di sangue, come quello che segna l'inizio di ogni edizione. Andiamo però con ordine...
I capitoli che ho letto in questa settimana sono colmi di elementi importanti ai fini dello svolgimento della trama, ma il primo che incontriamo è sicuramente l'alleanza fra Katniss e Rue. Un'alleanza svantaggiosa, per Katniss: Rue è una bambina, non può fornirle alcun aiuto di tipo fisico, e le sue uniche qualità sono quelle di saper volteggiare fra gli alberi e di essere un'abile osservatrice. Eppure, questa è la prima alleanza che la protagonista del libro si sente di fare: non perché sia sicura di riuscire a eliminare la bambina quando non le servirà più, quanto invece per un innato senso di protezione che Rue sembra ispirarle. Più volte, nel corso dei capitoli, Katniss paragona Rue a sua sorella Prim, e probabilmente è proprio questo elemento a farle decidere di volersi unire a quella bambina. Un'alleanza, quindi, che non ha un fine utilitaristico ma che, invece, è basata su spontanei sentimenti di reciproca fiducia e, in un certo senso, amicizia. Ho trovato molto dolce la parte in cui la piccola Rue si addormenta fra le braccia di Katniss, che forse considera come una sorella maggiore. E credo sia inutile dire che, per quanto io fossi preparata a quella scena, ho pianto anche questa volta quando ho letto la parte relativa alla morte della bambina. Qui troviamo il secondo, grande elemento di scandalo: l'umanità. Sì perché Katniss non abbandona il corpo di Rue in mezzo a quel prato, ma celebra un piccolo rito funebre in onore della sua preziosa alleata, spazzando via qualsiasi dubbio sulla veridicità dei suoi sentimenti d'affetto verso il tributo del Distretto 11. Ciò che la protagonista compie, descritto con poche, semplici frasi che trasmettono l'immediatezza del gesto, è qualcosa di mai visto e che stona completamente con lo spirito degli Hunger Games: razionalmente, in una situazione di quel genere, con la possibilità di essere attaccati in ogni momento da qualsiasi genere di essere, quanti avrebbero, in un certo senso, perso tempo a onorare il corpo di Rue? Sempre rimanendo nell'ambito dei cambiamenti inaspettati, vogliamo parlare della modifica del regolamento e della possibilità di incoronare due vincitori, purché provenienti dallo stesso Distretto? Una regola fatta ad hoc per la coppia degli Sfortunati Innamorati del Distretto 12, elaborata dagli Strateghi per soddisfare l'attenzione morbosa degli abitanti di Capitol City rivolta verso la storia di Katniss e Peeta.
Eh sì perché di tributi appartenenti allo stesso Distretto, a questo punto della gara, ne sono rimaste solo due coppie: quella del Distretto 12, appunto, e quella del Distretto 2, successivamente invalidata con la morte di Clove. Ancora una volta, gli Strateghi danno alla folla ciò di cui ha bisogno. Non mi stupisce che l'autrice abbia preso parte dell'ispirazione dai reality show, che proprio come gli Hunger Games (ma in versione meno violenta) soddisfano gli istinti voyeuristici del pubblico: in entrambi i casi ci sono un gruppo di persone, solitamente in numero uguale per sesso, chiusi in un ambiente più o meno vasto, un pubblico che ne segue le gesta a ogni ora del giorno e della notta, esaltandosi o deprimendosi a seconda dei risultati ottenuti, e dei registi che inseriscono elementi che possono creare scenari di scontro più o meno particolari. E allora perché, quando leggiamo questo libro, ci stupiamo del comportamento degli abitanti di Capitol City? Loro non sono solo una versione estremizzata di ciò che la tv e i programmi che vengono trasmessi ci stanno facendo diventare?
Ma gli Hunger Games, a ben vedere, diventano anche un pericoloso momento di scambio e di incontro. In una società in cui le classi sociali sono rigidamente suddivise fra loro, tant'è che a ciascun ambito di produzione viene assegnato un distretto specifico, l'arena rappresenta l'unica possibilità di reale scambio fra tributi provenienti da Distretti diversi. Questo risvolto, che potremmo definire quasi educativo, è particolarmente evidente nella parte di narrazione riservata a Rue e Katniss; parlando, veniamo a conoscenza delle usanze del Distretto 11, del fatto che tutti lavorano in tempo di raccolto, anche i bambini, e che le leggi vengono applicate con maggior durezza che nel Distretto 12. Ovviamente queste informazioni sono considerate scomode dal governo di Panem, e il fatto che la nostra protagonista scopra per la prima volta quel genere di usanze può essere dovuto a due fattori: o nelle precedenti settantatreesime edizioni degli Hunger Games nessun tributo con Distretto diverso si era unito in alleanza (a parte il gruppo dei Favoriti), non dando luogo quindi a questo scambio culturale, o la regia ha sempre censurato quel genere di conversazione. Personalmente, per l'idea che mi sono fatta io, ritengo più probabile la seconda.
Per quanto riguarda i personaggi, in questi capitoli ci ritroviamo ad approfondire soprattutto i rapporti fra Katniss e Rue e fra lei e Peeta. Con Rue, vuoi per l'età della bambina, vuoi per il suo carattere, si instaura immediatamente un rapporto di fiducia reciproca, difficile da sviluppare in un ambiente ostile come quello dell'arena, in cui tutti sono nemici di tutti. Ho trovato le parti che le riguardavano incredibilmente dolci, e anche la descrizione della morte della bambina è stata fatta in maniera estremamente delicata. Da brava fan della coppia Katniss/Peeta, però, ho quasi sbavato su ogni parte che li riguardasse. Il loro rapporto, nel corso di questi capitoli, muta notevolmente, o meglio: muta il modo in cui Katniss interpreta l'agire del suo compagno. Ecco che i suoi atteggiamenti scostanti, che l'hanno portata a bollarlo come traditore, vengono inquadrati in un piano più grande, tutti i tasselli tornano al loro posto e improvvisamente la protagonista si rende conto di quanto sottile sia stato il lavoro svolto da Peeta. Ho apprezzato particolarmente il modo in cui Katniss si prende cura del povero compagno ferito, interpretando finalmente la sua parte nella grande recita messa in piedi da Haymitch e Peeta; ma si tratta davvero solo di una parte? Per Peeta probabilmente no. I comportamenti del ragazzo sono infatti spontanei, come se al di là della parte che recita ci fosse davvero altro, anche se interpretare quel ragazzo è davvero difficile. E per Katniss? Ecco, lei sembra più impacciata, di certo non è innamorata di Peeta: la zuppa e gli eventuali altri doni sembrano essere le uniche cose che la spronano a mostrarsi un minimo dolce verso il suo compagno. Eppure c'è un passo, che vi riporto integralmente qui sotto, che mi ha lasciato per un attimo perplessa.

Peeta siede vicino a me, appoggiato alla parete, con la gamba malata stesa in avanti, gli occhi puntati sul mondo di fuori. -Dormi- dice dolcemente. La sua mano mi scosta dalla fronte ciocche scomposte di capelli. Diversamente dai baci e dalle carezze messe in scena finora, quel gesto è naturale e confortante. Non voglio che smetta e lui non lo fa. Sta ancora accarezzandomi i capelli, quando mi addormento.

Si tratta forse di un barlume di sentimento quello che vedo in Katniss in queste poche frasi? Probabilmente, nonostante tutto, si sta affezionando a quel compagno di sventura, tant'è che il tocco di lui sui propri capelli la rilassa a tal punto da riuscire a farla dormire.

Conclusione: in conclusione, ho adorato questi sette capitoli e, lo ammetto, mi sono dovuta trattenere dal finire il libro tutto d'un fiato. La trama della storia e lo stile semplice con cui essa è narrata sono gli elementi che mi fanno amare questo libro alla follia: non importa se l'ho già letto o se ho visto il film, continuo ad emozionarmi per la morte di Rue, o per il primo bacio fra Katniss e Peeta. Mi spavento e rimango con il fiato sospeso nel momento del festino, e quando Thresh lascia andare Katniss e lei riesce a iniettare quel maledetto farmaco a Peeta tiro un sospiro di sollievo, ben consapevole che la strada per vincere gli Hunger Games è ancora lunga. Ce la faranno?
Temo di aver dimenticato qualche elemento nella mia chiacchierata, ma mi sono lasciata prendere dalla foga e ho scritto questo post di getto, guidata dalla passione per questa saga. Spero comunque di aver detto l'essenziale, e attendo le vostre opinioni riguardo a questi sette capitoli. Ah, prima che mi dimentichi, la settimana prossima ci ritroviamo tutte sul blog di Giusy per commentare gli ultimi capitoli di questo primo libro!
Adesso vi saluto e torno a leggere...non posso farne a meno!

5 commenti:

  1. Ho letto chi diceva che dopo i primi capitoli, quelli che descrivevano l'ambiente in cui ci trovavamo, il clima, e la preparazione agli Hunger Games il libro avrebbe annoiato, nulla di più lontano dalla realtà! (parlo per me ovviamente), interromperlo è sempre una prova ardua, perché in realtà alla fine di ogni capitolo non si vuole far altro che proseguire la lettura.
    E questi sette capitoli mi sono piaciuti esattamente come i primi, se non di più. Mi sono affezionata alla piccola Rue e ho sofferto per la sua mortee mi sono commossa non lo nego ;__;
    Peeta invece ci rivela altre sfaccettature del suo carattere e non nego la mia preferenza per il suo personaggio.
    Mi ha fatto sorridere, lo trovo dolce ironico e spiritoso.
    Katniss invece l'ho trovata già nei capitoli scorsi, ma soprattutto in questi eccessivamente calcolatrice, i suoi pensieri sono spesso, troppo spesso rivolti alle telecamere, al pubblico di Capitol City che la osserva, agli sponsor, dubito che gli altri tributi ci pensino tanto quanto lei, sicuramente Peeta e Rue non lo fanno.

    È molto tenero leggere del rapporto che nasce pian piano fra Katniss e Rue. In un ambiente nemico trovano entrambe una persona di cui fidarsi e depongono le armi. Dormono l'una accanto all'altra come due sorelle, ed è così che Katniss vede Rue, come la sorellina che ha lasciato a casa, e la voglia di proteggerla e di esserci per lei è la medesima.
    Quando le muore tra le braccia Katniss è pervasa dalla rabbia e la voglia di vendicarla si fa strada nei suoi pensieri. Adorna il suo corpicino inerme di fiori, a testimoniare come su quel terreno, a causa di uno stupido gioco, sia morta una persona e non una pedina.
    Katniss dopo la morte di Rue si sente più sola che mai, consapevole, ancor più di prima, che gli Hunger Games in qualsiasi modo finiscano e qualsiasi vincitore incoroneranno porteranno solo la morte di innocenti per il divertimento di chi comanda.

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  2. Per quanto riguarda il rapporto Katniss/Peeta anch'io ho trovato lui sinceramente coinvolto, ma in alcuni sprazzi non posso non cogliere un coinvolgimento sincero anche in lei, coinvolgimento che forse Katniss cerca di negare anche a se stessa.
    Ad esempio quando Katniss viene a sapere che i vincitori potranno essere due se appartenenti allo stesso distretto urla spontaneamente il nome di Peeta.
    Ed è un gesto da cui lei stessa resta sconvolta, tanto che si porta subito le mani alla bocca quasi per ricacciare dentro quell'urlo.
    Pare quasi che la notizia le abbia dato il permesso di affezionarsi a quel ragazzo che prima non era altro che un ostacolo alla vittoria.
    Ora le era finalmente permesso affezionarsi a lui perché non avrebbero dovuto sfidarsi, quindi volergli bene non avrebbe più costituito un punto debole.
    In questi capitoli è il suo comportamento quello più enigmatico.
    Mentre pare ormai certa agli occhi del lettore la sincerità dei sentimenti di Peeta (solo la diretta interessata continua a dubitarne) il comportamento di Katniss è tra i due quello più indecifrabile.
    Se alle volte dimostra di preoccuparsi davvero per lui, di tenerci e di avere per lui attenzioni sincere e autentiche, in altri momenti pare ragionare solo in favore dell'idillio amoroso e quindi per il consenso del pubblico.
    Un esempio lampante avviene quando ad esempio dice che non può esimersi dall'andare al banchetto perché altrimenti il pubblico l'avrebbe odiata, e poi aggiunge che si sarebbe odiata a sua volta.
    Alterna momenti in cui appare innamorata (anche se inconsapevolmente) a momenti in cui appare spinta solo dal meccanismo del gioco.
    Molto spesso però si dichiara terrorizzata all'idea di un eventuale morte del ragazzo.
    Quindi i suoi reali sentimenti sembrano davvero immersi nel mistero, e anch'io ho notato il passo che hai riportato, con lui sembra sentirsi davvero al sicuro.

    Per quanto riguarda il personaggio di Peeta: io lo adoro c'è poco da fare! Mi affeziono a lui battuta dopo battuta e sento di volergli bene.
    L'ironia con cui risponde a Katniss anche quando non se la passa affatto bene, le battute, quando chiede a Katniss di raccontargli una storia felice e ci tiene a sapere se la capra avesse o no, in un particolare frangente della storia, il nastrino rosa al collo per immaginare meglio la scena, *-*
    o quando fa il verso a Katniss e la sfotte per il suo voler sempre apparire fredda e imperturbabile.
    Dimostra con questi piccoli gesti di tenerci davvero a lei, di tenerci probabilmente da molto più tempo di quanto noi immaginiamo.

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  3. Per quanto riguarda gli altri tributi:
    Faccia di Volpe mi è simpatica, come Katniss anch'io ammiro la sua astuzia e la sua furbizia.
    Thresh Il tributo maschile del distretto 11 risparmia Katniss perché si ritiene in debito con lei, per aver cercato di proteggere Rue fino a quando gli è stato possibile.
    Anche lui dimostra un certo attaccamento verso la piccola Rue dimostrato soprattutto dalla rabbia con la quale aggredisce e finisce Clove.
    Cato sebbene sia tra i tributi favoriti, quindi dovrebbe apparire il più forte e coraggioso, a me ha sempre dato l'impressione di essere un po' sfigato.
    Un favorito per eccellenza continuamente svilito dalla ragazza del distretto 12, lei prende un punteggio più alto del suo alla prova di addestramento, lei che si fa una sonora risata alle sue spalle quando cade dall'albero nel maldestro tentativo di inseguirla.
    Ancora lei che gli tende il tiro mancino delle api finendo due favorite e mettendo KO per un bel pezzo tutta la sua squadra, lui compreso.
    Quando le provviste vengono fatte saltare vediamo Cato per quello che è: esaurito e squilibrato, vittima degli eventi.
    E in quel momento ancora non sa che la causa dei suoi guai è, ancora una volta, l'innamorata sventurata del distretto 12
    Mi fa quasi pena XD

    In tutto ciò finisco dicendo che ogni volta che leggo il nome di Gale mi innervosisco, non lo posso soffrire >__< perché Katniss deve sempre tirarlo in ballo?? Che nervi!!
    Lo odioo XD

    Grazie Nicole per la tua recensione così dettagliata! Alla prossima ^__<
    P.S: Scusa per i tre commenti, non mi faceva commentare tutto in una volta

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  4. Premetto che ho trovato sin dai primi capitoli questo libro coinvolgente a tal punto che non riuscirei ad individuare neppure una parte che mi abbia annoiata o che possa ritenere poco interessante. Detto ciò, è in questi capitoli che entriamo nel vivo non solo degli Hunger Games ma, cosa più importante, dei rapporti tra i personaggi. Finalmente conosciamo un po' meglio la piccola Rue, i particolari della sua vita nel Distretto 11, assistiamo all'evolversi del suo legame con Katniss e purtroppo alla sua tragica dipartita. Come te ho apprezzato molto questo scambio tra due realtà differenti, se pur simili per alcuni punti. E' stato bello ed anche alquanto strano scoprire in quella piccola bimba una sorta di capofamiglia ed un punto di riferimento per tutto il frutteto, così come mi è piaciuto l'atteggiamento tenero e protettivo che Katniss ha nei suoi confronti. Credo infatti che questo sia l'unico legame autentico creatosi nell'arena, privo di qualsiasi strategia. Un'alleanza che si basa sulla fiducia reciproca e non sui possibili vantaggi (la stessa Katniss sa benissimo che Haymitch non l'avrebbe approvata). Di conseguenza, nonostante avessi già visto il film, sono stata realmente dispiaciuta (se non addirittura arrabbiata) nel leggere il passo della sua morte. T_T
    Venendo invece a Peeta lo trovo semplicemente adorabile, così ironico e schietto, dolce nei confronti di Katniss, sempre pronto a proteggerla.
    Per quanto riguarda Katniss continuo ad apprezzare il suo carattere forte ma, come avevo già manifestato, trovo poco credibile che una ragazza del Distretto 12 sia così abile nel misurare le parole, ammiccare alle telecamere, posare per le inquadrature, individuare le mosse giuste per accaparrarsi gli sponsors, anche a costo di giocare con i sentimenti delle altre persone (Peeta in questo caso). Mi sembrerebbe un atteggiamento più consono a uno dei Favoriti, addestrati da anni solo per questo.
    Il suo comportamento poi nei confronti di Peeta lo trovo abbastanza ambiguo, non riesco a capire quanto ci sia di vero in quello che dice o fa. Staremo a vedere ^^

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  5. Chiedo venia per il ritardo, non cercherò scuse ma le ultime due settimane sono entrata in forte conflitto con mia sorella, una cosa che mi ha fatta stare parecchio male e che mi ha tolto la voglia di dedicarmi al blog come avrei dovuto (infatti le visite sono calate drasticamente). Ma andiamo al sodo.

    Io che sfottevo la Collins ho dovuto ricredermi, sono ormai giunta quasi al termine di questo primo volume e devo dirlo: mi ha conquistata. Ecco, quando è stata comunicata la decisione di lasciar vivere i due tributi del medesimo distretto mi sono detta "ecco, se fino a poche pagine fa potevo dire si trattasse di un romanzo originale, bhe, ora ho cambiato idea". E invece no. No, perchè comunque fino all'ultimo ho dubitato di Peeta, fino all'ultimo mi sono detta che anche la piccola Rue si sarebbe salvata perchè lei e Katniss avevano stabilito un legame abbastanza profondo. La Collins in un certo senso mi ha tenuta incollata alle pagine del romanzo e questo è quello che conta alla fine, no? mi viene da fare un paragone con la mia bocciatura di Shadowhunters, ma lasciatemelo dire, questo romanzo è scritto e concepito molto meglio. Certo rientra nel filone YA, ma se è capace di far sognare, stringere i denti e tifare anche noi adulti, bhe, allora l'autrice ha fatto un ottimo lavoro (un po' come la Rowling per Potter).
    Passando ai personaggi: ho amato Rue, devo ancora vedere il film ma so che la adorerò. L'attaccamento che nasce tra le due mi ha ricordato molto l'amore che Katniss prova per la sorellina Prim e viceversa. Ho notato tenerezza a non finire nelle poche ore che hanno trascorso insieme e in un certo senso sono "contenta" che Rue sia morta per mano altrui, non credo che Katniss avrebbe mai trovato la forza di farle del male, proprio perchè in lei vedeva la sorellina...solo che nessuno si è offerto per partecipare agli HG al posto suo.
    Mi piace come la Collins ha descritto Faccia di volpe, un personaggio sfuggente quanto le sue rapide e impercettibili mosse, una sorta di toccata e fuga per provvedere unicamente al suo sostentamento. A quanto pare la sua stretegia era: lasciamo che tutti si ammazzino, poi si vedrà. Non lo so, avete mai pensato a come vi sareste comportati voi? io sono una fifona e forse per questo provo simpatia nei suoi confronti: anche io mi sarei nascosta sperando nell'altrui massacro (insultatemi).
    Peeta per il momento mi sembra un poco inetto, nel senso che è Katniss a dover provvedere a lui, diversamente sarebbe già morto da un pezzo (prima stava con gli altri ragazzi, da solo probabilmente non avrebbe saputo sopravvivere in quanto incapace di cacciare e/o distinguere cibo potenzialmente velenoso). Nonostante tutto mi risulta simpatico, sono curiosa di vedere il suo volto nel film, per fortuna non me lo sono spoilerata ^^
    Katniss è un po' una sorta di idolo, non si lascia prendere dallo sconforto e guarda avanti. Sempre. Io probabilmente non avrei sopportato la morte di mio padre, figuriamoci tutto il resto.
    In sostanza, credo che HG mi abbia portata a pormi numerosi interrogatiiv di ordine morale ma anche relativi a quelle che avrebbero potuto essere le mie scelte e le mie reazioni nei panni di uno dei tributi.

    Mi scuso ancora per il ritardo e per la pessima recensione >_<

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