venerdì 31 gennaio 2014

My Wishlist #2

Buonasera, cari lettori, e ben trovati in questo nuovo post!
Lo so, sono pessima, sono scomparsa di nuovo per una settimana ma credetemi: questi giorni saranno durissimi! A febbraio avrò un esame - minimo - a settimana e, nonostante lo studio, non sono ancora psicologicamente pronta ad affrontare questa sessione. Per fortuna le lezioni sono finite ieri, quindi per questo mese posso dedicarmi solo ed esclusivamente ai libri di testo: speriamo bene! A parte questo, l'altro giorno ho fatto l'errore di entrare in una libreria; come sapete sono ancora sotto project ten books, quindi in pratica ho scelto di auto-torturarmi! Sono stata brava, non ho preso nulla, ma credetemi: è stato difficilissimo! 
Da questa esperienza mi è venuto in mente di fare una nuova puntata della rubrica My Wishlist, in cui vi mostro i pochi libri (sono stata brava) che prima o poi entreranno nella mia libreria!


Titolo: Il trono di spade
Autore: George R. R. Martin
Editore: Mondadori
Pagine: 860
Prezzo: 22,00 €
Trama: in una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord, la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei - sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono allora quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita, o il senno, a chi ha la mala sorte di incontrarli? La fine della lunga estate è vicina, l'inverno sta arrivando e non durerà poco: solo un nuovo prodigio potrà squarciare le tenebre.

Titolo: I love shopping
Autore: Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Pagine: 300
Prezzo: 20,00 €
Trama: Rebecca Bloomwood - Becky per gli amici - è una giornalista economica della rivista "Far fortuna risparmiando". Vive a Londra, insieme a Suze, con cui divide entusiasmi, fantasie, progetti per il futuro. È carina, piena di inventiva, determinata. E ha un'irrefrenabile passione: lo shopping. Irrefrenabile al punto da diventare una sorta di malattia, che la spinge a comprare abiti, accessori, cosmetici, ma anche dolci, biancheria e articoli per la casa, a dispetto di una reale necessità. Perché in ogni negozio o grande magazzino, in ogni catalogo di vendite per corrispondenza c'è sempre, per Becky, l'occasione da non perdere, l'oggetto irresistibile di cui non può assolutamente fare a meno. Niente e nessuno riescono a trattenerla: non le pressanti lettere di sollecito delle banche per i suoi molti conti in rosso, non i manuali che insegnano a risparmiare, non i buoni propositi di contenere le proprie spese.

Titolo: Il silmarillion
Autore: J.R.R. Tolkien
Editore: Bompiani
Pagine: 682
Prezzo: 19,00 €
Trama: Il Silmarillion, iniziato nel 1917 e la cui elaborazione è stata proseguita da Tolkien fino alla morte, rappresenta il tronco da cui si sono diramate tutte le sue successive opere narrative. "Opera prima", dunque (ma anche "ultima", e di tono assai diverso, ben più elevato delle altre), essa costituisce il repertorio mitico di Tolkien, quello da cui è derivata, direttamente o indirettamente, la filiazione delle sue favole, da Lo Hobbit a il Signore degli Anelli, da Il cacciatore di Draghi ai racconti di Albero e foglia. 




De "Il trono di spade" se ne sente parlare da un bel po', anche grazie alla serie tv ormai giunta alla quarta stagione, se non sbaglio; sono sempre stata un po' riluttante a immergermi nel mondo creato da Martin, tuttavia la settimana scorsa sono stata in libreria e... Meraviglia! C'era quest'edizione speciale con la copertina in simil-pelle con gli stemmi delle casate che mi guardava. Quindi sì, credo proprio che dovrò comprarla, se non altro perché sono sicura che farebbe davvero un figurone nella libreria. Della serie della Kinsella mi sono innamorata da poco, ma avendo letteralmente divorato "I love shopping a New York", non vedo l'ora di possedere anche "I love shopping", ovvero il primo capitolo della serie. E poi c'è lui: "Il silmarillion". Da grande appassionata di Tolkien, sto cercando piano piano di recuperare ogni sua opera e questa è la prossima della lista.
Mi scuso per le immagini ma non ne ho trovate di simili, in larghezza! Comunque, cosa ne pensate dei miei nuovi ingressi nella lista dei desideri?  Avete letto qualcosa? Vi sentite di consigliarmi qualche altra lettura?
Con questo vi auguro una buona serata e...al prossimo post!

domenica 26 gennaio 2014

L'Angolo del Self Publishing #2

Buonasera, cari lettori, e ben trovati in questo post!
Oggi, vista l'ora tarda, mi sono ripromessa di non dilungarmi troppo in chiacchiere inutili. Ci tenevo però a rispettare l'impegno preso con Rebecca e Sofia Domino, due sorelle, autrici emergenti, che tempo fa mi hanno contattata chiedendomi di poter parlare dei loro due romanzi autopubblicati. Si tratta di due opere che usciranno domani, 27 Gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, e visti i temi trattati la data non è assolutamente casuale. 
Dopo questa piccola introduzione, vi lascio alla presentazione di queste due opere...ci rileggiamo alla fine del post!


Titolo: La mia amica ebrea
Autore: Rebecca Domino
Pagine: 300
Prezzo: 1,99 € (ebook)
Canale di distribuzione: Lulu
Trama: Amburgo, 1943. La vita di Josepha, quindici anni, trascorre fra le uscite con le amiche, le lezioni e i sogni, nonostante la Seconda Guerra Mondiale. Le cose cambiano quando suo padre decide di nascondere in soffitta una famiglia di ebrei. Fra loro c'è Rina, quindici anni, grandi e profondi occhi scuri. Nella Germania nazista, giorno dopo giorno sboccia una delicata amicizia fra una ragazzina ariana, che è cresciuta con la propaganda di Hitler, e una ragazzina ebrea, che si sta nascondendo a quello che sembra essere il destino di tutta la sua gente. Ma quando Josepha dovrà rinunciare improvvisamente alla sua casa e dovrà lottare per continuare a sperare e per cercare di proteggere Rina, l'unione fra le due ragazzine, in un Amburgo martoriata dalle bombe e dalla paura, continuerà a riempire i loro cuori di speranza.
Un romanzo che accende i riflettori su uno dei lati meno conosciuti dell'Olocausto, la voce degli "eroi silenziosi", uomini, donne e giovani che hanno aiutato gli ebrei in uno dei periodi più bui della Storia.
 
 
Titolo: Quando dal cielo cadevano le stelle
Autore: Sofia Domino
Pagine: 496
Prezzo: 1,99 € (ebook)
Canale di distribuzione: Lulu
Trama:  Lia ha tredici anni. È una ragazzina italiana piena di sogni e di allegria, con l’unica colpa di essere ebrea durante la Seconda Guerra Mondiale. Dallo scoppio delle leggi razziali la sua vita cambia, e con la sua famiglia è costretta a rifugiarsi in numerosi nascondigli, a sparire dal mondo. Da quel mondo di cui vuole fare disperatamente parte. Passano gli anni, conditi da giornate piene di vicende, di primi amori, di paure e di speranze, come quella più grande, la speranza che presto la guerra finirà. Ma nessuno ha preparato Lia alla rabbia dei nazisti. Il 16 ottobre 1943, la comunità ebraica del ghetto di Roma viene rastrellata dalla Gestapo e i nazisti le ricorderanno che una ragazzina ebrea non ha il diritto di sognare, di sperare, di amare. Di vivere. Lia sarà deportata ad Auschwitz con la sua famiglia, e da quel giorno avrà inizio il suo incubo. Terrore, lavoro, malattie, camere a gas, morti. E determinazione. Quella che Lia non vuole abbandonare. Quella determinazione che vorrà usare per gridare al mondo di non dimenticare. Quella determinazione che brillerà nei suoi occhi quando il freddo sarà troppo pungente, quando la fame sarà lancinante, quando la morte sarà troppo vicina e quando sarà deportata in altri campi di concentramento. Quella determinazione che le farà amare la vita, e che le ricorderà che anche le ragazzine ebree hanno il diritto di sognare. Perché non esistano mai più le casacche a righe, perché nessuno sia più costretto a vivere in base a un numero tatuato su un braccio o in base a una stella cucita sulla veste. Perché dal cielo non cadano più le stelle.
 
Chi sono le autrici?
Rebecca Domino nasce nel 1984, e da sempre è appassionata di scrittura. Dopo aver messo da parte questa sua grande passione per molti anni, è tornata a scrivere e adesso è ciò che più le piace fare. Inoltre, è anche un'appassionata viaggiatrice e lettrice. La mia amica ebrea è il suo primo romanzo.
Sofia Domino nasce nel 1987 e sin da quando era piccola si diletta a scrivere temi e racconti. Adesso la scrittura è la sua passione principale. Oltre a scrivere, adora leggere e sognare. Inoltre, viaggia non appena può. Quando dal cielo cadevano le stelle è il suo primo romanzo.

Personalmente trovo molto delicata la copertina de La mia amica ebrea, delicata e al tempo stesso fredda; ed è una freddezza necessaria, visto il tema trattato. La trama di Quando dal cielo cadevano le stelle, invece, mi attrae molto: l'idea dell'Olocausto visto dagli occhi di una bambina che spera, nella disperazione, di poter avere un futuro mi piace. Gli occhi dei bambini, dopotutto, vedono il mondo in maniera particolare.
Quindi, si conclude questo secondo appuntamento della rubrica L'angolo del Self Publishing dedicato, questa volta, alla presentazione in anteprima di queste due opere. Ringrazio Sofia e Rebecca per avermi permesso di parlare dei loro romanzi, e per avermeli fatti conoscere. Buonanotte e al prossimo post!

martedì 21 gennaio 2014

Chi ben comincia #10

Buongiorno, tazzottini e tazzottine, e ben ritrovati!
Spero che la vostra settimana proceda benissimo. Personalmente, inizio ad accusare lo stress dovuto alla mole di esami che dovrò sostenere nel giro di pochi giorni: continuo a ripetermi di concentrarmi su un esame per volta ma quando li hai tutti di seguito diventa difficile dividere così le materie. E così mi ritrovo assalita dal panico quando meno me lo aspetto: sul tram, a letto, mentre studio. Basta solo che la mente vaghi fino a ritrovarsi concentrata su qualcosa che riguarda, anche solo marginalmente, una materia d'esame che subito mi sento opprimere dalle cose da fare. Comunque tiro avanti, incrocio le dita e studio nella miglior maniera possibile: è l'unico modo per riuscire a superare un esame!
Oggi ci troviamo qui per il decimo appuntamento della rubrica Chi ben comincia, che come ormai saprete è stata ideata da Alessia (de Il profumo dei libri) e che con oggi giunge alla sua decima pubblicazione... Wow! E mentre voi vi godete l'incipit del libro di oggi, io sarò impegnata a morire d'imbarazzo fare figuracce ripetere un lavoro di gruppo fatto con le mie compagne dell'università davanti a 170 persone, più o meno, e a litigare con il microfono che di sicuro non farà sentire la mia voce: spero che la mia timidezza non giochi brutti scherzi, mi basterà l'agitazione del momento! Bene, basta chiacchiere, vi lascio alla lettura.

 
Il libro che si è guadagnato l'onore di occupare il decimo appuntamento di questa rubrica è sicuramente sconosciuto ai più, se non a tutti. Ne sono consapevole, ma allo stesso tempo consiglio vivamente a qualsiasi appassionato di thriller di prenderne una copia, perché merita davvero di essere letto; non sarà un libro famoso, non so nemmeno se in libreria lo vendano ancora, ma ha uno stile fresco e scorrevole che lo rende piacevole. Mai avrei creduto che mi sarei appassionata così! Prima di lasciarvi all'incipit, segno le poche regole che vanno seguite per tenere questa rubrica.

Le poche regole della rubrica:
- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti
 
 L'ordine dei 15 di Daniëlle Hermans

Il vento di sud-ovest spinge le onde a cento chilometri orari contro la fortificazione della costa. L'acqua pree instancabilmente contro il pendio di sabbia, i blocchi di basalto e la barriera d'acciaio. Preme sulla diga e la insidia con i suoi tentacoli liquidi. Un'unica breccia. un unico punto debole sono sufficienti perché si faccia largo fino alla terra retrostante. Una terra che è sempre all'erta, ma mai pronta al suo arrivo. Ogni volta l'acqua si ritira per raccogliere le sue forze e ringhiando si prepara all'attacco successivo. Il Mare del Nord non si dà per vinto, né mai lo farà.
Di tanto in tanto qualche spruzzo gli bagna il viso. Il sale gli penetra nei pori e gli tira la pelle del volto. L'adrenalina circola impazzita nel corpo, risvegliando tutti i suoi sensi. Sente ogni fluttuazione delle onde, respira l'odore del mare, avverte il sapore del sale sulle labbra.
La mente continua a divagare, allontanandolo da lì. Si sforza di non pensare a niente, di concentrarsi sui propri movimenti.
***
Queste sono le prime 19 righe del prologo del romanzo, e vi assicuro che hanno uno stile ben diverso dal resto dell'opera, per quanto anche queste siano a loro modo affascinanti; mi è piaciuto fin da subito il modo in cui il Mare del Nord venga quasi personificato mentre tenta di abbattere la diga per riconquistare quelle terre che gli sono state sottratte. Il paese in cui l'opera è ambientata, l'Olanda, non è certo fra i luoghi più caratteristici per un thriller ma proprio questa sua particolarità rende il romanzo ancor più interessante. Io sono ormai giunta alla fine della lettura e vi assicuro che merita, più di quanto il titolo o l'autrice (che a me è sconosciuta) possano far pensare. Quindi vi straconsiglio "L'ordine dei 15" e spero che qualcuno di voi lettori riesca a procurarselo.
Ebbene, anche questo nostro appuntamento si conclude qui, per oggi. Io come sempre ringrazio tutti coloro che mi seguono e che commentano i miei post, dando modo di instaurare quel rapporto di scambio che ho sempre desiderato. E grazie anche a chi mi ha aggiunta su Goodreads! 
Buon proseguimento di giornata e al prossimo post!

lunedì 20 gennaio 2014

L'Angolo del Self Publishing #1

Evviva, il nuovo anno! Faccio, programmo, organizzo...evviva!
E invece no, arrivano gli esami e mi scombussolano tutto il delicatissimo programma che io ho faticosamente tentato di organizzare. Che. Odio. Avevo iniziato alla grande questo nuovo anno, no? Post puntuali, programmati e non, e finché non sono finite le vacanze di Natale è andato tutto bene; poi sono riprese le lezioni, e con loro tutto il carico di stress dovuto agli esami imminenti. Chiedo perdono a tutti voi per l'abnorme pausa che sono stata costretta, mio malgrado, a prendere. Tuttavia oggi sono qui, e sono felicissima di potervi presentare un piccolo progetto in cui mi sono ritrovata coinvolta senza neanche sapere come. Di cosa si tratta?
Ebbene, giorni fa sono stata contattata tramite il modulo di contatto da Maria Fornaro, una gentilissima scrittrice che mi ha chiesto se avevo voglia di leggere la sua opera autopubblicata per esprimere su di essa un parere; sebbene si trattasse di un libro di poesie, mi è sembrato scortese rifiutare l'invito e dunque mi sono gettata nella lettura della mia prima raccolta di poesie. A oggi, posso dire di esserne rimasta piacevolmente sorpresa. Da qui è nata l'idea di iniziare una nuova rubrica, a cadenza ovviamente casuale, in cui di volta in volta vi presenterò opere autopubblicate di autori e autrici che hanno il coraggio di mettersi in gioco. Perché personalmente, da scrittrice di racconti, so quanto possa essere difficile riuscire a rendere pubbliche le proprie opere. Nel caso delle poesie, poi, ad essere messa su carta è una parte della propria intimità e credo che sia davvero difficile riuscire a farlo. Quindi, inauguro oggi la nuova rubrica L'Angolo del Self Publishing parlandovi di Io sono respiro puro di Maria Fornaro.

Il mio pensiero
Una delle prime problematiche che si è posta davanti a me mentre cercavo di decidere se accettare o meno l'opportunità offertami da Maria era che in vita mia non avevo mai letto raccolte di poesie, e di conseguenza non possedevo le conoscenze adeguate per giudicare in maniera completa l'opera. Tuttavia ho avuto modo di leggere le prime poesie che compongono l'opera e mi sono convinta a parlare di questa raccolta. Perché? Perché Io sono respiro puro è una raccolta di poesie che sanno parlare direttamente al cuore delle persone, evocando con tenerezza emozioni che definirei quasi reali. Lo ammetto, sono sempre stata un po' prevenuta sui poeti contemporanei, convinta che la poesia avesse smesso di essere emozionante già da decenni; eppure, sono rimasta piacevolmente colpita dal modo in cui quest'opera mi ha fatto ricredere.
Cos'ha di speciale, dunque, il libro di Maria Fornaro? Personalmente, ho trovato assolutamente unico il legame che l'autrice istituisce fra natura e sentimento. Trovo particolarmente adatta l'immagine di copertina scelta perché ritengo che ben rappresenti la forza con cui l'amore, protagonista indiscusso dell'opera, travolge ciascuno di noi. In ogni poesia ritroviamo elementi naturali che rendono vivide le descrizioni che l'autrice fa delle proprie sensazioni, della propria intimità. Ho adorato il modo in cui ogni poesia riuscisse a suscitare in me sensazioni reali: quando parlava del mare, riuscivo quasi a percepirne l'odore di salsedine, se citava il vento mi sembrava di sentirne il fruscio continuo.
Io sono respiro puro è una raccolta che va letta piano piano, gustando a fondo di ogni emozione che le parole, accuratamente scelte dall'autrice, riescono a suscitare. Solitamente sono una persona che si getta a capofitto nella lettura, ma con quest'opera ho dovuto adottare un metodo differente, proprio per riuscire a godere pienamente e in maniera appagante di questa esperienza: ogni giorno lasciavo che il caso scegliesse per me qualche poesia da leggere. E così è capitato che in giornate particolarmente negative, le parole della Fornaro riuscissero a risollevarmi in parte il morale, o a rendere più luminoso ciò che io vedevo solo come buio. Sono poesie che nascono dal cuore, mi scrisse l'autrice nella prima mail che mi mandò, spero pure emozioni per chi ama emozionarsi. Ebbene posso felicemente ammettere che anche io, poco avvezza alla poesia, mi sono emozionata nel leggere i componimenti così puri, semplici, di questa autrice emergente. Dico "semplici" perché il linguaggio che usa è comune, è la scelta delle parole, il loro abbinamento che rende la composizione preziosa e decisamente unica.
Fra le poesie che mi sono piaciute maggiormente, forse la prima, intitolata Io sono è quella che più mi è rimasta impressa, probabilmente perché mi rivedo nell'immagine fornita dal componimento.

Io sono respiro puro,
sono sapore di salsedine,
sono profumo di mirto.

Io sono passeggiate sulla spiaggia
sono sabbia che scivola tra le dita,
sono spuma d'onda.

Io sono allegria,
sono leggerezza e felicità,
sono coriandoli di ricordi.
Io sono lacrime sincere
sono risate e dolci carezze,
sono baci d'amore.

Io sono musica,
sono rugiada sul tuo cuore
sono pioggia e sole.

Io sono una pagina di un libro
ancora da leggere,
sono una tela bianca
ancora da dipingere.
Io sono. 
Che dire? Dopo un'apertura del genere, non potevo non appassionarmi a questa raccolta, che io consiglio veramente a tutti! Non bisogna essere appassionati di poesia per rimaner affascinati dalla delicatezza di queste composizioni: basta approcciarsi ad esse con la mente libera da pregiudizi e il cuore pronto ad essere riempito da dolci emozioni.

Chi è l'autrice?


Maria Fornaro nasce a Fragagnano (TA) nel Dicembre del 1964. Sposata dal 1994, ha due figli.
Laureata in Materie Letterarie all’Università di Bari, dopo un breve periodo di insegnamento e varie altre esperienze lavorative nel campo museale, si è dedicata interamente alla propria famiglia. Le piace leggere, ascoltare, discutere e mettersi in gioco. Scrive per diletto e per emozioni e pensa come Daniel Glattauer che “scrivere è come baciare, solo senza labbra, ma con la mente”. Dice di sé: 


Ho iniziato a scrivere sull’onda di emozioni che mi hanno travolta, emozioni che hanno lenito ferite e accarezzato l’animo e il cuore. Non sapevo di saper scrivere e non so ancora se so farlo, ma lo faccio perché il mio cuore comanda le mie dita.”

Di seguito trovate alcuni link utili, nel caso foste interessati a questo libro.


Così si conclude questo primo appuntamento de L'angolo del Self Publishing. Spero possiate apprezzare questa nuova iniziativa del blog, che mira a dare un po' di visibilità a quegli autori che, altrimenti, rimarrebbero spesso nell'anonimato. Personalmente sono molto felice che qualcuno abbia pensato di offrirmi l'opportunità di parlare del suo libro, e non smetterò mai di ringraziare la signora Fornaro per avermi permesso di intraprendere questa piccola collaborazione.
Buonanotte a tutti e al prossimo post! 

sabato 4 gennaio 2014

2014 Reading Challenge

Buon pomeriggio, tazzottini e tazzottine, e benvenuti in questo post assolutamente random.
Oggi non mi dilungherò troppo in chiacchiere, anche perché mentre voi leggete io starò nuovamente studiando genetica: ebbene sì, con l'avvento del 2014 io e la funzione pianificazione siamo finalmente riuscite ad andare d'accordo. Meraviglioso! Finalmente posso scrivermi in anticipo i post per i giorni in cui so di non riuscire a connettermi, o di riuscire a farlo solo per poco: mi sento un po' come quando, al liceo, mi anticipavo i compiti per i giorni successivi. 
Come da titolo, comunque, oggi voglio presentarvi le Reading Challenge a cui ho deciso di prendere parte per questo anno che è appena entrato. Prima di tutto: cos'è una Reading Challenge? Una Reading Challenge è una sfida (con se stessi o con altri lettori/partecipanti) che si basa sulla quantità di libri letti in un tot di tempo. Esistono diversi tipi di Reading Challenge, ciascuno basato su un determinato tipo di lettura: alcune sono libere, altre si rifanno solo a delle serie di libri. Non esiste limite alla fantasia con cui queste sfide vengono create dai loro ideatori! Solitamente, per quello che ho potuto vedere, hanno una durata annuale. Da quando ho creato questo blog ho sempre voluto partecipare a una di queste challenge, e con l'avvento del nuovo anno ho potuto prendere parte a un paio, di cui oggi voglio brevemente parlarvi.

2014 Reading Challenge by Goodreads
Goodreads non è altro che un social network creato per tutti i lettori del mondo, in cui scambiarsi pareri sulle letture o semplicemente curiosare nelle librerie - virtuali - degli altri utenti. Come ogni anno, ha organizzato la sua Reading Challenge in cui sprona i suoi utenti a leggere, leggere e leggere ancora. Non ci sono premi in palio, ma è semplicemente una sfida con se stessi: quanti libri riuscirai a leggere in un anno? Personalmente, per iniziare, ho scelto un numero che mi sembrava intermedio, ovvero 50 libri. Non ho idea se riuscirò davvero a leggere così tanto, ma voglio provarci seriamente e quindi...sotto a leggere!


Monthly Keywords Reading Challenge 2014 by Serena
E veniamo alla sfida forse più succulenta, fra le due a cui ho preso parte. Serena ha organizzato questa splendida challenge in cui i suoi sfidanti dovranno leggere dei libri in base a un elenco di parole fornite all'inizio di ogni mese. Fra di esse, ci sarà anche una parola bonus che fornirà più punti delle altre. La parola può essere contenuta nel titolo, nella copertina o per associazione di idee. Inutile dire che quando ho letto questa challenge mi sono iscritta immediatamente! Mi piace avere una serie di parole che mi guidino nelle letture dei vari mesi, trovo che renda tutto più entusiasmante. Per il regolamento completo vi consiglio di passare sul blog di Serena, sono sicura che non ne rimarrete delusi.

Ecco qui le mie due challenge che mi accompagneranno nel corso dell'anno. Non ho voluto esagerare perché sono perfettamente consapevole che fra gli esami, l'università e il tirocinio sarà già difficile riuscire a seguire queste due, e poi essendo il primo anno che mi cimento con questa serie di sfide mi sembrava il caso di cominciare a piccoli passi. Ne approfitto per far presente che sì, anche io sono sbarcata su Goodreads: se avete un profilo, aggiungetemi che mi fa piacere! Certo, sto ancora imparando a usarlo, ma piano piano conto di scoprirne ogni potenzialità. Per il momento, mi diverto un mondo ad aggiornare le pagine lette dei vari libri.
Con questo non mi resta che augurarvi di passare uno splendido pomeriggio e vi do appuntamento al prossimo post!

venerdì 3 gennaio 2014

[Libri] La verità sul caso Harry Quebert

Buonasera, cari lettori, e benvenuti nella prima recensione del 2014.
Come vanno le cose in questi primi giorni del nuovo anno? Io sono reduce da una giornata di studio intensivo della genetica: interessante eh, ma quando passi tutto il giorno fra Mendel, il DNA e un sacco di nomi di geni strani finisce che ti ritrovi con la stessa vitalità di un'ameba. Come avevo preannunciato ieri, alla fine anche io ho ceduto allo studio in biblioteca, anche se ammetto che non avevo considerato la mole di persone che avrei trovato nelle varie sale studio: vi basti pensare che nel pomeriggio ho dovuto cambiare biblioteca e mi sono ritrovata a studiare appollaiata su un divano! Nonostante tutto, l'esperienza è stata molto positiva: ho studiato molto, senza le interruzioni tipiche della casa - telefono, chiacchiere con i familiari, computer e chi più ne ha più ne metta -, e credo che nei prossimi giorni diventerò un'assidua frequentatrice delle sale studio.
Dopo avervi introdotto le condizioni in cui verso, passiamo al vero motivo per cui sono qui a scrivere, ovvero per chiacchierare assieme a voi di uno dei più bei libri che io abbia letto nel 2013. Di che libro sto parlando? Ovviamente de La verità sul caso Harry Quebert, romanzo di Joël Dicker edito nel 2013 da Bompiani. Senza ulteriori indugi...parliamone!

La trama: estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d’America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell’oceano. Convinto dell’innocenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent’anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.

Commenti vari&eventuali: non credevo che riprendere a scrivere recensioni sarebbe stato così complesso. Sembra una cosa stupida da dire, ma mi sento la testa completamente svuotata da ogni pensiero e già tremo all'idea di cosa potrò scrivere in questo post. Ok, un bel respiro...si parte!
"La verità sul caso Harry Quebert" racconta le avventure di Marcus Goldman, un giovane scrittore che ha conosciuto il successo con il suo primo libro e che ora, in pieno blocco creativo, vede vacillare quel mondo tutto d'oro che si è costruito attorno a lui: gli amici - o presunti tali - lo abbandonano, la ragazza famosa lo lascia, il suo editore non è affatto felice del ritardo nella consegna del secondo libro. In questo mondo incerto e falso, solo una persona costituisce un punto fermo per Marcus: Harry Quebert, famoso scrittore americano nonché suo professore universitario. Sperando di ritrovare la sua vena creativa, il giovane Marcus si reca ad Aurora, un paesino - fittizio - del New Hampshire. Invece che sfuggire al caos della città, però, egli si ritrova indirettamente coinvolto in uno dei più grandi scandali di tutti i tempi: nel giardino della casa di Harry viene ritrovato il cadavere di Nola Kellergan, una quindicenne del posto scomparsa nel 1975. Quebert viene immediatamente accusato di omicidio e solo Marcus, amico oltre che ex-studente, convinto della sua innocenza si imbarca, suo malgrado, nella stesura di un romanzo che ne provi la completa estraneità ai fatti.
Quello che colpisce immediatamente de "La verità sul caso Harry Quebert" è la sua immediatezza e scorrevolezza. Uno stile, quello che Dicker adotta, semplice e piacevole, per nulla pesante nonostante la scabrosità degli argomenti trattati nel corso dell'indagine; è un libro, questo, da cui non ci si riesce a staccare una volta iniziato a leggere. Ci si perde fra le pagine del romanzo e ci si ritrova, improvvisamente, a camminare assieme a Marcus per le vie della cittadina di Aurora, una di quelle tipiche cittadine troppo perfette che nascondono più di uno scheletro nell'armadio; le settecento e passa pagine del romanzo si dissolvono fin troppo rapidamente e, senza accorgersene, il lettore arriva al termine delle vicende con l'amaro in bocca e la cocente sensazione di aver compiuto più di una valutazione sbagliata nel corso dell'indagine. Al contrario, la trama che si dipana nel corso del romanzo è intricata e intrigante. Una trama mozzafiato, che si snoda durante il corso delle indagini di Marcus riguardo al caso: noi con lui ricomponiamo pezzo per pezzo il puzzle che ci viene presentato, e via via che andiamo avanti ci rendiamo conto che forse la storia è ben più complessa di quanto sembri. Che, forse, più di un paio di mani sono sporche. Che non ci piacerà ciò che scopriremo. Eppure, al tempo stesso, non si riesce a smettere di leggere le pagine di questo romanzo. Che poi, a voler essere precisi, "La verità sul caso Harry Quebert" non è solamente uno splendido thriller. No. "La verità sul caso Harry Quebert" è anche un libro che insegna come scrivere un libro, attraverso i consigli dello stesso Quebert riportati in maniera estemporanea all'inizio di ogni capitolo. Ho trovato la scelta di inserire i consigli che lo scrittore di fama mondiale da al suo giovane studente in cerca di fama come incipit di ogni capitolo semplicemente adorabile: un libro che parla di come scrivere un libro, appunto, e lo fa con consigli secchi, facilmente comprensibili. Non mi vergogno a dire che un paio di quei consigli li ho appuntati sulla mia agenda. Particolare anche la disposizione dei capitoli, numerati in ordine decrescente, proprio come i consigli che Quebert fornisce a Goldman.
I personaggi che Dicker ci presenta sono molti, alcuni più caratterizzati di altri. Soprattutto, alcuni più realistici di altri. Il protagonista, Marcus Goldman, è un ragazzo vanesio che per tutta la vita non fa altro che rincorrere il successo, attuando scelte discutibili pur di mantenere il primato in ogni cosa che fa: a scuola sceglie di praticare uno sport ignorato da tutti, e inevitabilmente si trasforma in un acclamato atleta, all'università decide di frequentare un college di poche pretese, così da potersi ergere come il migliore della classe. Così, quando la vena creativa viene meno, si ritrova completamente impreparato ad affrontare la durezza del mondo, fatto di conti da pagare e di falsi amici che ti voltano le spalle appena non puoi più dare suntuose feste. Harry Quebert, il suo ex-professore nonché il suo unico, vero amico, rappresenta la sua ancora di salvezza: recandosi da lui, spera in qualche modo di ritrovare l'ispirazione perduta. E qui facciamo conoscenza con quest'uomo solitario, che vive in una casetta sulla costa di Aurora, tutto solo: il suo romanzo "Le origini del male" è considerato un capolavoro dalla critica e viene persino fatto leggere nelle scuole, e anche le sue opere successive sono dei grandi successi, eppure lui vive solo, senza una moglie, quasi abbandonato a se stesso. Il personaggio di Quebert lo scopriamo poco a poco, man mano che la trama si sviluppa: lo compatiamo, lo adoriamo, parteggiamo per lui e poi, alla fine, Dicker ci da tutti gli elementi per odiarlo e al tempo stesso compatirlo nuovamente. Personalmente, i capitoli finali mi hanno portato a provare verso di lui una fredda indifferenza. Ed è meraviglioso quando un autore riesce a partorire dei personaggi così ben caratterizzati, così ben formati, da riuscire a farti provare sentimenti forti nei loro confronti. Quest'abilità dell'autore viene però a mancare nel momento in cui si prendono in analisi i personaggi secondari. Un esempio per tutti: la madre di Marcus. So che è un personaggio inutile ai fini della trama, eppure è così scollegato dal resto, così poco credibile, che più di una volta mi sono domandata perché Dicker abbia voluto inserirlo. E come lei molti altri personaggi dal ruolo marginale sono poco delineati, tanto da risultare quasi fastidiosamente staccati dal resto della narrazione. Unico neo, questo, che personalmente ho trovato nel libro.
In conclusione, "La verità sul caso Harry Quebert" è un thriller mozzafiato, con un'indagine condotta in maniera tale da fornire al lettore ogni dettaglio così da coinvolgerlo nell'investigazione; lo stile immediato lo rende adatto a un pubblico vasto, e sono convinta che questo sia uno di quei romanzi che riesce a far innamorare - o ri-innamorare - le persone della lettura. Non esiste una "categoria" a cui è possibile consigliare questo romanzo, proprio perché si rende adatto ad essere letto da chiunque.

Note: incredibile come questa recensione sia nata in maniera del tutto spontanea. Non credevo che le parole sarebbero uscite in maniera così scorrevole, ne pensavo che avrei ricordato in maniera vivida le impressioni avute da quest'opera; mi ero ripromessa che con l'anno nuovo avrei preso degli appunti per rendere la stesura delle recensioni più precisa, ma ammetto di non riuscire a farlo. Quando leggo un romanzo, devo immergermi completamente in esso: staccarmi dalla lettura per prendere appunti non mi riesce naturale!


Mi sarebbe piaciuto da morire poter dare cinque tazze al libro, e sono stata indecisa fino all'ultimo sull'effettivo punteggio che il romanzo meritava; però ritengo che, con la storia dei personaggi poco credibili, almeno un mezzo punto debba essere penalizzato. Quindi, si conclude qui la prima recensione dell'anno, che spero sia riuscita a trasmettervi tutta la passione che io ho provato leggendo questo romanzo. 
Non mi resta che augurarvi una buona serata e, come sempre, ci si legge al prossimo post!

giovedì 2 gennaio 2014

Coming Soon #2

Buon pomeriggio, tazzottini e tazzottine!
Stamattina mi sono svegliata tardissimo, nel vano tentativo di recuperare le ore di sonno perse a Capodanno, ma con una grandissima voglia di fare: è come se il 2014 avesse portato con sé idee ed energia, mi sento come se potessi fare qualsiasi cosa al mondo. Ahime, una delle prime imprese che assorbirà tutte queste energie sarà lo studio: fra Gennaio e Febbraio devo preparare tre esami, e sono esami importantissimi perché se li sbaglio rischio di non poter sostenere il tirocinio. E se non sostengo il tirocinio è la fine. Quindi sotto con lo studio: sto anche pensando di iniziare a frequentare stabilmente la biblioteca di quartiere, o meglio la sua area studio, perché in casa ho notato che mi distraggo fin troppo facilmente. Ammetto di non aver mai amato studiare fuori casa, tuttavia più passa il tempo, più mi rendo conto di dover cambiare questo mio modo di vedere le cose. 
Al di là dei miei dilemmi sullo studio, eccoci nuovamente qui, in questo secondo giorno del nuovo anno, a riprendere in mano una rubrica che non vedete comparire da un po': si tratta di Coming Soon, la rubrica in cui vi parlo di libri o film prossimamente in uscita. Mesi fa l'avevo inaugurata parlando del film Cose Nostre - Malavita e di quanto mi sarebbe piaciuto andarlo a vedere. Anche oggi parleremo di un film in uscita nelle nostre sale nei prossimi mesi, ma il genere è completamente differente.


La trama
Il film racconta una storia commovente e ricca di emozioni ambientata nella Germania della Seconda Guerra Mondiale. Protagonista è Liesel (Sophie Nélisse), una vivace e coraggiosa ragazzina affidata dalla madre incapace di mantenerla, ad Hans Hubermann (Geoffrey Rush), un uomo buono e gentile, e alla sua irritabile moglie Rosa (Emily Watson). Scossa dalla tragica morte del fratellino, avvenuta solo pochi giorni prima, e intimidita dai “genitori” appena conosciuti, Liesel fatica ad adattarsi sia a casa che a scuola, dove viene derisa dai compagni di classe perché non sa leggere. Con grande determinazione, è tuttavia decisa a cambiare la situazione e trova un valido alleato nel suo papà adottivo che, nel corso di lunghe notti insonni, le insegna a leggere il suo primo libro, Il manuale del becchino, rubato al funerale del fratello. L’amore di Liesel per la lettura e il crescente attaccamento verso la sua nuova famiglia si rafforzano grazie all’amicizia con un ebreo di nome Max (Ben Schnetzer) che i suoi genitori nascondono nello scantinato e che condivide con lei la passione per i libri incoraggiandola ad approfondire le sue capacità di osservazione. Altrettanto importante diventa l’amicizia con un giovane vicino di casa, Rudy (Nico Liersch), che prende in giro Liesel per la sua mania di rubare i libri ma intanto si innamora di lei.

Ho preferito prendere la trama ufficiale del film, così da presentarvelo in maniera obiettiva, evitando le sfumature che potrebbero derivare da una mia interpretazione. Partiamo dal presupposto che adoro i film ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale, perché trovo che sia un periodo storico molto toccante, che aggiunge una sfumatura cupa a qualsiasi pellicola. Ho trovato la trama molto interessante, e il trailer - che vi lascio alla fine del post, nel caso in cui voleste dargli un'occhiata - non ha fatto altro che accrescere la mia curiosità nei confronti di questa pellicola. Fra l'altro, è tratta dal romanzo La bambina che salvava i libri di Marcus Zusak, romanzo che spero di leggere appena sarò riuscita a portare a termine il Project Ten Books. Il film uscirà nelle sale italiane il 30 Gennaio 2014, anticipando l'uscita programmata per il 27 Febbraio dello stesso anno di quasi un intero mese. 
Date un'occhiata al trailer, che purtroppo ho trovato solo in lingua inglese tramite la funzione di integrazione video che Blogger ha.


Che ne pensate? Io lo trovo molto interessante e non vedo l'ora che esca per poterlo andare a vedere. Spero di non rimanerne delusa, ma sono quasi convinta che lo adorerò!

E dunque, questo è Storia di una ladra di libri: spero che il film vi incuriosisca come ha fatto con me, sono curiosa di conoscere le vostre opinioni a riguardo! Buona giornata e al prossimo post!

mercoledì 1 gennaio 2014

Monthly Recap #December


Buongiorno, tazzottini e tazzottine, e benvenuti nel primo post del nuovo mese, che poi è anche il primo post del nuovo anno! Non riesco a credere di essere qui a scrivere questo post proprio il primo dell'anno, e in effetti non sono tecnicamente "qui": probabilmente starò dormendo, o giù di lì, ma grazie alla funzione pianificazione, che spero non mi abbandoni già il primo dell'anno, eccomi qui, a rispettare la prima scadenza del primo mese del 2014. Sperando questo sia di buon auspicio...
Ebbene, com'è andato il vostro Capodanno? Avete chiuso bene il 2013 e iniziato al meglio il 2014? Personalmente non sono una di quelle persone che denigra l'anno appena concluso sperando che quello dopo sia in qualche modo migliore, è una filosofia che proprio non riesco ad abbracciare. Ogni anno porta con sé eventi, più o meno belli, unici e irripetibili: dire speriamo che il 2014 sia meglio del 2013 vorrebbe dire, quasi, rinnegare tutto ciò che in quell'anno è accaduto e che, in un modo o nell'altro, ci ha fatti crescere, maturare. Ci ha resi ciò che siamo. Certo, a volte capitano degli anni in cui si accodano eventi negativi, ma non per questo bisogna dimenticare anche quell'unico, singolo attimo di felicità che ci ha illuminato la vita. Quindi benvenuto 2014, spero che avrai in serbo per me e per i miei cari quanto di meglio ti riesca. E se proprio non ce la fai, ad essere positivo, cercherò di cogliere comunque quel minimo di positività che riesci a darmi.
Bene, e dopo questo appassionato saluto all'anno appena entrato, direi di passare a parlare dell'ultimo Monthly Recap del 2013, che - ahime - sarà molto scarno vista la mia poca presenza nel mese di Dicembre qui sul blog. Ci rileggiamo alla fine del post!

Le Rubriche

Chi ben comincia
#2 - I love shopping a New York di Sophie Kinsella

What's next...?

Le Recensioni

I Film
Cosa ho letto/visto in questo mese?
Il mio ritmo di lettura è tornato un po' a scendere, visti gli esami per cui mi sto preparando. In questo mese ho concluso I racconti del mistero di Edgar Allan Poe e ho iniziato a leggere Apocalisse Z di Manel Loureiro, un libro molto particolare che ho l'opportunità di leggere grazie ad Alice del blog Stargazer's Tides, che mi ha gentilmente inviato l'ebook. Io e gli ebook stiamo ancora facendo conoscenza, quindi la lettura procede un po' a rilento anche per quello! Comunque, le letture del Project Ten Books procedono a gonfie vele e conto sul fatto che riuscirò a finirlo entro breve!
Dicembre si è aperto con la visione de La ragazza di fuoco, secondo capitolo cinematografico della saga Hunger Games, di cui io sono una grandissima fan, come credo di aver già detto più volte in questo blog; purtroppo, fra gli impegni universitari e quelli dovuti alle feste non sono riuscita a vedere altro, anche se come sempre ho una sfilza di film che vorrei vedere. Spero di riuscire a recuperare qualcosa a Gennaio.
Sul fronte delle serie tv, nulla di nuovo. Sono in religiosa attesa della ripresa di The Walking Dead e, nel mentre, porto avanti la visione di Chicago Fire; la decima stagione di NCIS si è conclusa, e mi sono ripromessa di aggiornarmi su Under the dome e Revolution che, fra una cosa e l'altra, ho un po' abbandonato. E all'orizzonte ci sono già un paio di serie tv che mi reclamano, ma per adesso le lascio in attesa.
I buoni propositi per il prossimo mese
#1 - Essere più puntuale nella pubblicazione dei post
#2 - Leggere di più
#3 - Andare al cinema più spesso
#4 - Far crescere il blog
#5 - Seguire una reading challenge
Ebbene, questo era il recap mensile che chiude il mese di Dicembre e, al tempo stesso, l'anno 2013 sul mio blog. Come forse avrete notato, ho cancellato i buoni propositi realizzati o non più realizzabili per iniziare questo 2014 solo con i buoni propositi ancora da realizzare.
Anche se continuerei a scrivere all'infinito, credo sia giunto il momento di chiudere questo primo post dell'anno; io, nel mentre, spero di essermi già svegliata, anche perché oggi pomeriggio mi attende la visione dello spettacolo teatrale Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo, in scena qui a Roma ancora per qualche giorno (se riuscite, vi consiglio di andarlo a vedere), e non posso certo arrivarci dormendo! Quindi spero come sempre che questo recap, seppur misero, possa servirvi per rileggere qualche post che, magari, vi è sfuggito nel corso del mese; ringrazio tutti coloro che mi seguono fin dall'inizio e che continuano a farlo, e spero che anche per voi il 2014 abbia in serbo le migliori sorprese che possano esserci. 
Buon primo dell'anno a tutti e al prossimo post!