mercoledì 4 dicembre 2013

[Film] Thor - The Dark World


Buon pomeriggio!
Come procede questa prima settimana di Dicembre? La mia è divisa fra gli impegni universitari e lo studio in vista del primo esonero, che avverrà il 13 di questo stesso mese; non riesco ancora a capire se sono davvero calma o se si tratta solo di un qualcosa di apparente, che svanirà nel lasso di tempo che mi separa da questa prima prova, ma spero seriamente nella prima opzione. Sto provando a mettere in pratica ciò che mi è sempre stato detto dai miei genitori: qualche ora di studio, fin quando sento che riesco ad apprendere, intervallata a un po' di svago. Ed è per questo che non mi sono ancora chiusa in casa, ma che cerco di approfittare di tanto in tanto per uscire e divertirmi un po', allontanando anche solo per qualche ora lo spettro di Biochimica da me.
Oggi è la giornata dei recuperi. Lunedì, non cercherò scuse, non avevo alcuna voglia di scrivere: ho provato a creare il post per rispettare gli impegni ma le frasi uscivano a fatica e quindi ho preferito lasciar stare. Ieri, invece, sono andata al cinema con alcune amiche dell'università e la sera ero così stanca che non sono riuscita a concludere nulla. Senza ulteriori indugi, il film di cui oggi voglio parlarvi è Thor - The Dark World, una pellicola del 2013 diretta da Alan Taylor. Parliamone!

La trama: un anno dopo "The Avengers", Thor sta combattendo per salvare tutti i Nove Regni da un misterioso nemico, più antico dello stesso universo. Allo stesso tempo, una malvagia razza, gli elfi oscuri, guidata da Malekith, cerca vendetta contro Asgard e vuole trascinare l'universo nell'oscurità. Di fronte ad un nemico ben più potente di Odino e di Asgard, Thor dovrà riunirsi a Jane Foster e poi liberare suo fratello Loki e prepararsi a un viaggio molto rischioso.

Commenti vari&eventuali: come sempre, prima di iniziare la vera e propria recensione, vorrei contestualizzare un minimo la pellicola. Io non sono una fan di Thor: non mi piace nei fumetti, mi piace ancor meno nelle trasposizioni cinematografiche. Questo perché lo vedo troppo perfetto, troppo imbattibile: è un Dio, cavolo, è ovvio che nessuno possa far nulla per sconfiggerlo. Questa cosa toglie gran parte del pathos che può derivare da un film d'azione, perché tanto si sa che deve vincere. Per forza. Potreste ribattere che tutti i supereroi sono invincibili, e non posso negare che alla fine vincono sempre; tuttavia, in Thor più che in altri la cosa mi disturba. Premesso questo, devo ammettere che sono rimasta piacevolmente colpita dal film.
La trama del film è semplice e lineare, a tratti lenta, soprattutto nella parte iniziale. Non ci sono punti particolarmente toccanti, persino la morte di Frigga e il successivo funerale non posseggono uno spessore emotivo tale da riuscire a smuovere una qualche sorta di compassione nel pubblico. Tuttavia, con l'entrata in scena di Loki e del suo sarcasmo, ecco che la pellicola inizia a ingranare: la trama si fa più veloce, le scene più piacevoli. Continua a mancare un vero e proprio coinvolgimento emotivo, tuttavia i siparietti comici che ci vengono presentati smuovono almeno parzialmente la platea, riuscendo a suscitare qualche risata o quantomeno un sorrisetto divertito. Contribuiscono a questo umorismo di fondo le scene che riguardano il professor Selvig - volto già noto per chi ha visto "The Avengers" e il primo film dedicato a Thor, se non sbaglio - e Darcy e il suo Stagista, anche se a Loki spetta il primato delle battute. Questo, però, rimane pur sempre un film d'azione, e dunque presenta delle scene d'azione che sono, nel complesso, ben riuscite; le definirei spettacolari al punto giusto, ma mai epiche. Anche in questo caso, non riescono a coinvolgere come dovrebbero, ma quantomeno sono belle da vedere. Nella seconda parte del film, come dicevo, il ritmo si fa più incalzante e si arriva a un finale mozzafiato che lascia chiaramente intendere un prosieguo nella saga di Thor. Mi raccomando, però: non abbandonate le poltroncine del cinema appena partono i titoli di coda! Come tutti gli appassionati dei film Marvel sanno, ogni pellicola presenta sempre un collegamento, un'anticipazione, con la pellicola seguente, e Thor - The Dark World non si stacca da questa tradizione: sono presenti infatti due scene finali, una che ci mostra uno degli abitanti di uno dei Nove Mondi inavvertitamente rimasto sulla Terra dopo l'interruzione del collegamento e l'altra che crea il consueto ponte di collegamento con il prossimo capitolo della saga di Thor. E da quello che ho visto, credo che sarà molto interessante!
Azzeccatissima la scelta dei colori e delle luci, che sottolineano in maniera netta la differenza fra i mondi in cui si svolge la storia, in particolare fra Asgard e la Terra. Se infatti il primo presenta scenari fiabeschi, palazzi dorati e vie dai colori iridescenti, quando la scena si sposta a Londra ecco che le luci si fanno più cupe e i colori virano verso le tonalità più fredde mentre la città inglese ci accoglie in tutto il suo magnificente grigiore. Lo scenario di Asgard, avvolto da una luce quasi onirica, ricorda in tutto la mitologia norrena, a cui dopotutto si rifanno Thor e il suo mondo, e i dettagli sono stati ben curati, a mio avviso, anche dal punto di vista dei costumi. Unica nota a sfavore dei costumisti: gli Elfi Oscuri. Li avrei preferiti meno simili ai cloni di Star Wars, a cui le divise si ispirano fin troppo per i miei gusti, e dotati di qualche peculiarità in più. Non sono fra i nemici riusciti meglio, ecco.
Parlando dei personaggi, ho trovato uno scarso approfondimento psicologico in alcuni di loro, per non dire in quasi tutti. Io so che questo è un film d'intrattenimento, e che quindi non devo aspettarmi monologhi interiori o cose di questo tipo, e di fatti non ricerco un genere di approfondimento tale. Tuttavia, i personaggi presentati in questa pellicola risultano scialbi e privi di peculiarità che possano renderli interessanti agli occhi di chi, come me, è un profano. Su Thor ho già detto abbastanza precedentemente: basti sapere che neanche la scena in cui Chris Hemsworth si mostra a torso nudo è riuscita a farmi cambiare idea sulla banalità del personaggio. Jane Foster (Natalie Portman) fa più danni che altro, ed è il classico co-protagonista femminile dalla scarsa utilità, decisamente stereotipato. Neanche Anthony Hopkins nei panni di Odino riesce a dare uno spessore alla pellicola o al ruolo, ma ho apprezzato l'analisi del rapporto che lo lega alla moglie Frigga. A maggior ragione, però, ho trovato troppo composta, quasi fredda, la reazione di quest'ultimo quando apprende della morte della moglie. Per non parlare di Malekith (Christopher Eccleston), colui che dovrebbe costituire la nemesi di Thor e dei Nove Mondi in questa pellicola: un personaggio abbandonato a se stesso, privo di una qualsiasi analisi interiore o di un approfondimento che avrebbe potuto renderlo un eccellente cattivo. Persino le motivazioni che ne muovono gli atti sono scarne e possono essere ridotte nell'abusatissimo voglio controllare tutto l'universo. Un discorso a parte va fatto per il personaggio di Loki, interpretato da Tom Hiddleston in maniera magistrale: sarcastico, ironico, pungente, costui è per me l'unico personaggio ben riuscito di tutto il film. Incredibilmente toccante l'attimo in cui si mostra in tutta la sua decadenza all'indomani della morte della madre adottiva, l'unica a cui si sentiva legato, l'unica che lo abbia amato realmente. Loki è l'unico personaggio che presenta un minimo di introspezione, l'unico che si solleva dal piattume generale in cui sono caduti gli altri personaggi. Non so se ciò sia dovuto all'attore che lo interpreta o semplicemente al personaggio stesso, che di certo presenta un carattere e una psiche ben più complessi di quelli del muscoloso fratellastro Thor, ma la pellicola merita di esser vista solamente per Loki.
Dopo tutta questa chiacchierata, forse vi starete domandando se io non abbia sbagliato quando ho scritto che la pellicola mi ha piacevolmente sorpresa. E io vi rispondo che no, non mi sono sbagliata, e che sì, questo film merita di essere visto. Perché, al di là di Loki, vi domanderete voi? Thor - The Dark World è un film cinematografico, nel senso stretto del termine: è una di quelle pellicole che vanno gustate al cinema mentre si sgranocchiano dei pop-corn in compagnia di qualche amico. Non è un film che fa riflettere, ma è un film che riesce nell'intento di intrattenere il proprio pubblico, soprattutto nella sua seconda metà. Ho apprezzato il modo in cui il nuovo regista ha cercato di avvicinare l'eroe norreno a quella fetta di pubblico che non lo conosceva, o che come me non lo sopportava: a questo servono le scenette comiche inserite nel film, secondo me, a rendere più umano un personaggio che invece non lo è, e che è sempre apparso ben distante da tutto ciò che potremmo definire "comune". E così un Thor che prende la metropolitana suscita un sorriso: un Dio invincibile costretto a stiparsi in un vagone della metro, il confronto fra l'incredibile e il comune.

Note: la pellicola è uscita nelle sale italiane il 20 Novembre 2013, dopo un'anteprima presentata nel corso del Lucca Comics&Games, e attualmente si trova ancora in programmazione. Thor - The Dark World è stato distribuito sia in 2D che in 3D: personalmente ho visto il film in 2D e secondo me può bastare così. Non so, infatti, quanto il 3D possa funzionare con questa pellicola. Il film ha una durata di 112 minuti.
Bene, anche oggi sono arrivata alla fine della recensione, che spero possa essere chiara e comprensibile; fatemi sapere se avete visto il film o se volete vederlo prima che esca dalle sale, sono davvero curiosa di capire se sono io che parto prevenuta con Thor o se qualcuno condivide con me quest'opinione. 
Vi lascio il trailer italiano della pellicola, se volete dargli un'occhiata... Al prossimo post!

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