giovedì 12 settembre 2013

[Telefilm] Vegas



Buon pomeriggio, cari lettori!
Scusate se anche ieri l'appuntamento con la recensione del telefilm è saltato, non ho scuse per questo ritardo a parte che non riuscivo a scrivere nulla che avesse un senso; eh sì perché ho passato la giornata scrivendo e cancellando frasi che avevano senso solo finché non le mettevo nero su bianco, una cosa fastidiosissima che non mi accadeva dai tempi dei temi al liceo. Visto che sono in ritardo di un giorno, passo subito a parlarvi del vero argomento di questo post: oggi, infatti, parliamo di Vegas, una serie tv conclusasi proprio la settimana scorsa che...beh, volete sapere cosa ne penso? Continuate a leggere! Come sempre: parliamone!

La trama: ambientata nella Las Vegas degli anni Sessanta, la serie tv si concentra principalmente sul personaggio di Ralph Lamb (Dennis Quaid), un cowboy divenuto sceriffo, e sulla sua continua lotta contro il boss della mafia Vincent Savino (Michael Chiklis), direttore del Savoy, importante casinò di Las Vegas gestito indirettamente dalla mafia di Chicago. In una continua lotta fra legge e criminalità, questi due elementi andranno ad intrecciarsi in maniera così complessa che spesso diventerà difficile distinguere i loro confini.

Commenti vari&eventuali: inizio subito con il dire che la trama di questa serie tv non è assolutamente complessa, anzi si potrebbe riassumere con la classica lotta fra il bene e il male in cui entrambe le parti hanno però in sé una piccola percentuale della parte opposta. Nulla di originale, in effetti. Ciò che, a mio avviso, rappresenta il punto di forza maggiore di questo telefilm è l'ambientazione in cui la trama si svolge: lo spettatore viene infatti immerso nella scintillante Las Vegas degli anni Sessanta, ancora in piena costruzione. Trovo assolutamente perfetto il modo in cui tutto, a partire dal vestiario fino ad arrivare ai metodi d'indagine, sia stato adattato per rispecchiare il periodo storico; persino le notizie riportate nei giornali che di tanto in tanto i protagonisti leggono sono scelte in maniera accurata, un dettaglio che ho particolarmente apprezzato. 
Per quanto riguarda i personaggi, ammetto di non essere del tutto soddisfatta del carattere che è stato dato ad alcuni di loro; il personaggio di Ralph Lamb, e in generale buona parte dei personaggi appartenenti alla parte dei buoni, l'ho trovato fin troppo stereotipato: il classico cowboy senza paura che segue una legge tutta sua e fa di tutto per difendere il suo ranch (o, in questo caso, la sua città). Poco aperto al progresso e legato a una mentalità che proprio in quegli anni stava andando pian piano modificandosi, il protagonista "buono" della serie non è riuscito a impressionarmi, forse anche a causa della recitazione un po' troppo meccanica di Dennis Quaid che ha reso il personaggio troppo finto; leggermente più "umani" gli altri due sceriffi interpretati da Jason O'Mara (che io ho adorato in Terra Nova) e Taylor Handley, rispettivamente fratello e figlio del protagonista. Per i "cattivi" c'è invece da fare un discorso completamente diverso. Una recitazione spettacolare, a mio avviso, di Michael Chiklis che impersona senza alcuna difficoltà l'emblema del boss mafioso italo-americano; particolarmente apprezzabile la scelta di rendere questo personaggio ambiguo, diplomatico eppure violento all'occorrenza, divertente ma anche spietato. Personalmente ho tifato per lui nel corso dell'intera serie e sono più che soddisfatta del modo in cui è stato portato avanti questo personaggio; indimenticabili gli sketch comici fra lui e i suoi due sgherri, inseriti all'interno di scene più serie in maniera così magistrale da riuscire a non interrompere la narrazione. Elogi anche per Mia Rizzo (interpretata da Sarah Jones), altro personaggio perfettamente ideato dai creatori della serie. Figlia del boss mafioso Johnny Rizzo ed emblema di una donna in carriera che si fa largo in un ambiente prettamente maschile, Mia è forse il personaggio che subisce maggiormente una crescita e uno sviluppo del proprio carattere.
Nota negativa della serie: l'ultimo episodio si chiude in una maniera che, in realtà, non è una chiusura. Piuttosto che risolvere le questioni rimaste aperte per tutta la durata della serie, il finale apre altre questioni risultando piuttosto aperto. Insomma: il classico finale che lascia lo spettatore in attesa della seconda serie del telefilm, un espediente come un altro per assicurarsi una buona audience per la seconda stagione. E invece, anche questo telefilm è stato interrotto e nessuna seconda stagione verrà prodotta. Inutile dire che ci sono rimasta malissimo e che, avendolo saputo prima, probabilmente non avrei proprio iniziato a seguire la serie.

Note: la prima stagione di questa serie tv si compone di 21 episodi della durata di circa 40 minuti ciascuno. In Italia è stata trasmessa dall'11 marzo del 2013 su Rai Due. Una piccola curiosità che ho scoperto solo sul finale della serie: il personaggio di Ralph Lamb è basato su un vero sceriffo di Clark Country, rimasto in carica dal 1961 al 1979.

1 commento:

  1. Dunque da dove parto?, a si anche io sono rimasto male per la fine della serie, mi e sembrato sia stata chiusa troppo di fretta e con un finale troppo aperto, con te concordo sul fatto che almeno una seconda stagione lo merita, sui personaggi invece concordo a metà ho trovato interessante il fratello dello sceriffo che secondo me meritava maggior approfondimento e un ruolo da corrotto nella seconda stagione, lo sceriffo mi sembrava troppo un john wayne..mentre il figlio e un personaggio un pó cosi(almeno per me)ma con uno sviluppo di storia che anche qui andava approfondito, mi piace molto la parte interpretata da Sarah Jones e da Michael Chiklis, la prima si e dimostrata perfetta nel ruolo di una figlia di un boss, il secondo ancora una volta si vede che e a suo agio a interpretare ruoli da corrotto(vedi the shield) per il resto bella recensione concordo in tutto, p.s. Sai cosa mi e piaciuto del figlio dello sceriffo la personalità e la scelta della fidanzata ;-)

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